Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI

Indirizzo: SP315, 1, 13851 Cantone Chiesa, Castelletto Cervo BI, Italia.

Sito web: monasterodicastelletto.it.
Specialità: Monastero.
Altri dati di interesse: Ingresso accessibile in sedia a rotelle, Parcheggio accessibile in sedia a rotelle.
Opinioni: Questa azienda ha 69 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.6/5.

Posizione di Ex Monastero Cluniacense

Ex Monastero Cluniacense SP315, 1, 13851 Cantone Chiesa, Castelletto Cervo BI, Italia

Stai cercando un'esperienza unica e spirituale Allora non puoi perderti l'Ex Monastero Cluniacense Questo antico monastero si trova a Castelletto Cervo, in provincia di Biella, e la sua storia risale al XI secolo.

L'Ex Monastero Cluniacense si trova in una posizione privilegiata, immerso nella natura e circondato da una splendida vista panoramica. La sua posizione è anche facilmente accessibile, con un parcheggio accessibile per sedie a rotelle e un ingresso adatto a persone con mobilità ridotta.

Una volta all'interno, sarai accolto dall'atmosfera tranquilla e spirituale del monastero. Le sue sale sono state conservate con cura, e offrono un'occasione unica per immergersi nella storia e nella cultura del passato. Le sue mura raccontano una storia di fede, arte e architettura che si estende per oltre 900 anni.

Ma l'Ex Monastero Cluniacense non è solo un luogo di interesse storico e culturale. È anche una destinazione popolare per eventi e cerimonie, come matrimoni, battesimi e comunioni. Gli spazi interni ed esterni del monastero offrono un'ambientazione unica e suggestiva per qualsiasi occasione speciale.

Gli ospiti possono gustare anche una deliziosa cucina locale, con piatti preparati con ingredienti freschi e di stagione. La cucina del monastero è famosa per la sua semplicità e autenticità, e offre un'occasione unica per assaporare la tradizione culinaria del territorio.

L'Ex Monastero Cluniacense ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte dei suoi visitatori, con una media di 4.6/5 su Google My Business. Gli ospiti hanno elogiato la sua bellezza, la sua tranquillità e la sua ospitalità.

Se stai cercando un'esperienza unica e indimenticabile, ti consigliamo vivamente di visitare l'Ex Monastero Cluniacense. Con la sua storia, la sua bellezza e la sua ospitalità, offre un'occasione unica per immergersi nella cultura e nella tradizione del territorio. Contatta il monastero tramite il loro sito web per saperne di più.

Recensioni di Ex Monastero Cluniacense

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Enrico Ripamonti
5/5

L'ex monastero è posto tappa del Cammino Eusebiano: un segnale di ripresa dopo i secoli bui causati dalla soppressione del priorato con i furti che l'hanno privato persino della pila dell'acqua santa.
Premesso che un cenobio benedettino di S. Maria Moliade fu attestato già nel 999, le parti più antiche visibili anche dall'esterno sono il campanile e il portico risalenti però all'XI secolo.
Per apprezzare il rimanente è consigliata una visita guidata che permette di vedere anche l'unico affresco sopravvissuto nella navatella nord: è di inizio 1500, attribuito a Tommasino da Mortara e ritrae la Trinità (pre Concilio di Trento) e il "Miracolo dell'impiccato" lungo il Cammino di Santiago.
Da un Cammino all'altro per far rivivere un luogo straordinario.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
giampiero vellar
4/5

Posto incantevole con una storia millenaria. Importante sito cluniacense fondato appena dopo l'anno mille e divenuto uno dei più importanti monasteri del Piemonte. Nonostante il degrado patito nel corso dei secoli conservare ancora un fascino profondo che richiama e ricorda lo spirito di accoglienza caratteristico dei monaci che li hanno abitato. Ho conosciuto posto durante una visita notturna organizzata da un gruppo di volontari con rinfresco finale. Se capitate in zona fate in modo di andarlo a vedere. L'esterno è sempre visibile. La chiesa e tuttora funzionante.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Stefano Masnaghetti
5/5

Eccezionale testimonianza di storia medievale, il Priorato Cluniacense dei Santi Pietro e Paolo venne fondato fra il 1087 ed il 1092, in seguito alla donazione di numerosi beni all'Abbazia di Cluny effettuata dal conte Guido di Pombia nel 1083. In origine monastero privato di tale famiglia, nel corso del XII Secolo crebbe d'importanza sino a diventare uno dei maggiori priorati dell'Italia settentrionale: il fatto di possedere una seconda chiesa ad uso esclusivo della comunità monastica testimonia il prestigio raggiunto.

Nonostante sia stato oggetto di furti ed atti vandalici nel corso dei secoli, e abbia conosciuto il declino a partire dalla fine del medioevo, conserva ancora oggi notevoli gemme architettoniche di epoca romanico-gotica. Su tutte spicca il nartece: sorto originariamente come portico voltato alla fine del XII Secolo, tra XIV e XV Secolo venne sopraelevato fino a coprire interamente la facciata della chiesa; al suo primo piano fu pure costruito un ampio salone con soffitto ligneo. Oggi quest'ultimo è stato demolito, in modo da poter riesumare parte della facciata originaria.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Mari Ube
4/5

Lungo il corso del fiume Cervo, nell'alta pianura vercellese, in un'area interessata fin dalla remota antichità da un’articolata rete viaria, sorse intorno al Mille questo imponente complesso monastico, ad opera dei Monaci Cluniacensi francesi. Lo si vede dalla strada carrozzabile SS 315 con il suo massiccio campanile (proveniendo dal biellese, svoltare a sinistra al cartello "Garella - Priorato Cluniacense"). È tutt'oggi immerso nella campagna e mostra l'ingiuria del tempo, dell'incuria e di restauri sbagliati. Dal 2020 si è costituita un' Associazione che si è impegnata nella sua tutela, manutenzione e valorizzazione. Numerosi e riprovevoli furti sono stati infatti perpetrati da ignoti, come si legge nella descrizione del monumento: in particolare una stele romana riutilizzata come davanzale di una bifora dell'avancorpo che recava incisi due delfini portanti il disco solare e una acquasantiera medievale scolpita finemente. Reperti mai ritrovati.
La chiesa del monastero è tutt'ora in funzione ed è sussidiaria alla parrocchiale di Castelletto Cervo (S. Tommaso Becket, nei pressi del Castello).
Quando si arriva e si parcheggia, l'impressione è di essere in un'azienda rurale e di un complesso religioso ormai decadente. Ma addentrandosi nel cortile (che un tempo era il chiostro quadrilatero, dove sono stati fatti importanti scavi e conseguenti ritrovamenti archeologici), si inizia a vedere la bellezza dell'antico complesso. Due robinie pluricentenarie sono puntellate perché non cadano. Svetta alto il campanile quadrato medievale con le trifore originali, in basso la porta medievale (ora murata) che collegava la chiesa al chiostro e poi il suggestivo "avancorpo", sul lato occidentale. Esso era un protiro coperto (XII secolo), abbellito da bifore con colonnine e capitelli scolpiti (oggi rifatti). Fu poi alzato nel XIV secolo fino a coprire l'intera facciata, parzialmente visibile oggi per il crollo della parte superiore interna dovuta ad incauto restauro (erano stati realizzati degli inframezzi sopra le navate come dormitori, stanze, depositi, ecc. Stravolgimenti successivi alla soppressione monastica).
Si può aggirare tutto il complesso e si è accompagnati da utili pannelli informativi che indicano al visitatore quale corpo di fabbrica si ha davanti, la sua funzione originaria e le sue caratteristiche architettoniche. In chiesa si trovano parecchi pannelli didattici che spiegano l'importanza dei ritrovamenti archeologici nell'area, della rilevante presenza cluniacense e della speciale protezione dell'imperatore Lotario III, confermata poi da papa Innocenzo II nel 1141. Nel 1184 la protezione della Santa Sede fu rinnovata da papa Lucio III, il quale concesse ulteriori benefici, aumentando il potere e l'influenza dei monaci. Il prestigio venne meno per una serie di motivi: guerre, saccheggi, oneri eccessivi. Il monastero divenne Commenda e nel 1593 la chiesa venne trasformata in parrocchia. Nel cortile si trova l'ottocentesca Casa parrocchiale. Attraverso un portone di questa struttura si accede ad una seconda chiesa (oggi solo un semplice vano rettangolare) che prospetta nella corte rurale. Si ritiene che fosse una zona di culto riservata ai monaci e che fosse già presente fin dalla fondazione del complesso. Citata nel 1668 come "Cappella della Vergine" attigua alla chiesa priorale dei SS. Pietro e Paolo, la si ritrova nel 1770 semplicemente come “chiesa vecchia”. Questa seconda chiesa a Castelletto sembra ripetere una concezione architettonica e liturgica direttamente derivata dalla casa madre di Cluny.
Per concludere è un luogo da vedere e...da rivedere!

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Doriano De Polli
4/5

Merita una visita se vi si è nei paraggi.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Simone Albore “Viaggiamocela Travel blog”
5/5

Monastero molto carino.
Vengono organizzati molti eventi, si consiglia di visitare il sito per rimanere aggiornati.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
WalkingAround Italy
5/5

Piacevole scoperta di un luogo molto interessante ma quasi sconosciuto, un grazie alle persone che dedicano il loro tempo a farlo conoscere.

Ex Monastero Cluniacense - Castelletto Cervo, BI
Franco Accomazzo
3/5

Luogo incantevole e storicamente importante, andrebbe valorizzato.

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